Comunità di Primiero: che tutto cambi, perchè nulla cambi
Ci eravamo esercitati a dipingere uno scenario a tinte fosche evidenziando la “truffa” maggioritaria insita nella legge elettorale che norma l’elezione dell’Assemblea della Comunità (applicata al caso di Primiero), paventando il rischio che la schiacciante superiorità numerica di gradi elettori assegnata ai sindaci ed alle rispettive maggioranze consiliari avrebbe potuto mortificare – soprattutto in caso di dolo – la reale rappresentatività delle minoranze comunali.
Non pensavamo certo che i nostri conticini e le nostre preoccupazioni avrebbero terrorizzato i colleghi consiglieri – come noi figli di un dio minore – al punto di rinunciare in massa alla dignità di un progetto politico autonomo e innovativo, anche convergente con altre forze illuminate, e di spingersi tra le braccia dei propri aguzzini, pur di salvare prerogative e garanzie dell’Ancien régime comprensoriale.
Risultato: lista unica e bloccata di 16 candidati per 16 membri, uno a me e uno a te tra maggioranza e minoranza(e) per singolo comune, elezioni senza concorrenza trasformate in vana liturgia del partito unico.
Criteri di selezione delle candidature? Lasciati alle singole macellerie municipali, dove in alcune la maggioranza sceglie senza pudore democratico il più gradito tra gli oppositori, in altre ritornano in auge machiavelliche lottizzazioni e in altre ancora si promuove il merito della mediocrità. Possibilità di costituire un’altra lista? Nulle, vista l’adesione pelosa o fatalista di pressoché tutti i comunardi intruppati al più grande inciucio che si sia mai visto da queste parti.
Hanno avuto il loro (e abbiamo avuto il nostro) bel dire i sostenitori della riforma istituzionale: superamento degli steccati municipali, programmazione di ampio respiro, responsabilità e protagonismo delle periferie, confronto sulle visioni di futuro, selezione della classe dirigente, rinnovato spirito della comunità…
Si è partiti male, troppo male: se la rappresentanza contingentata con il bilancino del campanile, predeterminata e pattuita fuori dalle urne financo nella composizione dell’esecutivo (e poi ci si lamenta delle “porcate” nazionali) è la prima risposta che il Primiero ha saputo dare alle grandi opportunità che gli sono state affidate… ci sorge un dubbio sull’adeguatezza di questa Comunità a rappresentare il buon esempio – di cui si pavoneggiano i big locali e provinciali – per gli altri ambiti territoriali del Trentino.
Daniele Gubert
Su La Voce del NordEst il dibattito si anima un poco…
Comunità di Valle, Voto e proteste per la lista blindata
Sei il Saviano de noaltri; attento che fraun pò ti obbligano a girare con la scorta