Golf in Val Canali, errore madornale
Signor Conte Thun-Welsperg, non riesco a capacitarmi delle notizie che circolano a Primiero circa il poco nobile [l’ignobile] destino che attenderebbe il suo feudo di Val Canali.
Si sostiene infatti nel volgo che Sua eccellenza avrebbe in animo di cacciare i fedeli e integerrimi contadini del latifondo per cedere i diritti di “putting” e “driving” ad una malfamata combriccola di parvenue ricchi d’iniziative povere di senso.
Cresciuti come funghi parassiti ai bordi dei boschi misti di faggio e abete bianco, costoro avrebbero finora speculato, dicono le voci maligne, sulla incommensurabile bellezza e integrità dell’ambiente dei Suoi territori, mantenuti in splendida forma da secoli di aristocratica inerzia, facendo commercio di polenta riscaldata e acqua imbottigliata per sfamare orde di pellegrini sospinti dalle calure e dalla noia delle basse Venezie.
Ora gli stessi avrebbero l’improntitudine di voler allungare le mani sui pregiati pascoli della valle per trasformarli in parco dei divertimenti a beneficio dei loro più danarosi clienti, ma, mi creda, a scapito degli interessi dei plebei di Primiero e del grande valore intrinseco che la Signoria dei Welsperg conserva lassù, per sé e per la gloria del creato, da 600 anni.
Diffidi Conte di quei megalomani sviluppisti che godendo dei favori di re Lorenzo de [rote] Gänseblümchen e dei suoi lacchè montanari sono ad offrirle fior di fiorini per deflorare la guana di Castelpietra “in cuius tutela hic locus est”; non ceda alle lusinghe dei facili guadagni che le inflazionate mode sportive di importazione non possono in alcun modo garantirle.
Giorgio II figlio di Ulrico, Sigismondo IV, Federico Bonaventura, Carlo di Pusteria e tutti i Suoi antenati giurisdicenti in Primiero cosa crede penserebbero nel vedere la villa di caccia, oggi scrigno di cultura e natura [sede del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino], e l’intera spianata magica sotto il bombardamento di inetti armigeri dotati di mazze, proiettili bianchi, scarpe chiodate e caricaturali carrozzelle a motore?
Sua eccellenza, faccia il Signore! Se davvero la rendita di quei terreni non la soddisfa, perché non ripristinare le antiche Steuern [a-la Nepal], valorizzare la via agro-ecoturistica, scommettere sui giovani?
Da piccolo artigiano pagherei volentieri 2.500 Euro l’anno perché la Val Canali avesse un altro destino, piuttosto che darne 100 per lo skibus gratuito agli ospiti!!!
Nobili di cuore e d’intenti, unitevi per il futuro della montagna!
Daniele Gubert – Herzog von Belder