Golpe estivo all’Ente Parco
Il 2 agosto 2000 la Giunta Esecutiva dell’Ente Parco “Paneveggio – Pale di San Martino”, scaduta politicamente in seguito alle elezioni comunali di maggio e surrogata dai supplenti vista la presenza di un solo membro titolare, ha approvato la proposta del Presidente in merito alla modifica dell’art. 13 del Nuovo Regolamento dei servizi e del personale dell’ente (Assunzione del Direttore del Parco).
La deliberazione n. 43 propone in sostanza al nuovo Comitato di Gestione la soppressione della prova selettiva per titoli ed esami ed attribuisce in via diretta e immediata alla Giunta Esecutiva il potere di conferire l’incarico di Direttore del Parco, configurando l’ipotesi che un dipendente dell’ente possa assumere tale ruolo.
Avete capito bene, “un dipendente” dell’ente, ovvero l’unico in possesso dei nuovi requisiti disposti dalla delibera, il Direttore dell’Ufficio amministrativo Cristiano Trotter, già consigliere comunale a Mezzano e neo consigliere di amministrazione della Primiero Energia Spa, laureato in Giurisprudenza e non in Scienze Forestali, Scienze Agrarie, Naturali o Ingegneria Forestale come previsto dal regolamento vigente e l’unico con esperienza “almeno quinquennale” di direzione tecnica ed amministrativa (il regolamento prevedrebbe solo due anni).
Si vorrebbe dunque porre termine all’era della coabitazione tra il potere politico locale e la gestione tecnico-scientifica qualificata che ha contraddistinto la vita dell’ente nel suo nascere e fiorire, a favore di una omologazione della direzione rispetto alle convenienze e agli interessi della Giunta (e delle sue lobby di sostegno), che indica in un burocrate allineato alla visione quasi esclusivamente economicista e sviluppista del Parco l’ideale braccio operativo.
Dava fastidio al multipresidente che certi “lavori” finissero fuori valle, che certi “incarichi” fossero conferiti al di fuori delle logiche spartitorie e clientelari che da Sindaco e Presidente del Comprensorio nessuno aveva il coraggio di contestargli; tutti quei professori universitari, quegli artisti, quegli ecologisti venuti alla corte di Villa Welsperg negli ultimi anni lo mettevano in imbarazzo davanti ai suoi, non avevano poi niente da dargli in cambio. Teorizzando lo strapotere del direttore, pressava gli altri dipendenti, ed ora i membri del nuovo Comitato, per incrementare il suo.
In molti si chiedevano cosa sarebbe successo all’ente alla scadenza del suo ennesimo mandato politico, qualcuno auspicava da tempo una presidenza più autorevole, presente, motivata e coerente con gli spiriti istitutivi di un Parco Naturale… Nessuno si aspettava che prima di defilarsi aspirando a più alto incarico, avrebbe tagliato la testa del buon direttore Sartori per affidare la poltrona a dondolo di Villa Welsperg al suo [di Depaoli] indispensabile, ombroso e scodinzolante ghost writer.
Addosso ad una persona si può fare un vestito, non una legge.
Daniele Gubert