La Comunità tenda la mano verso i Comuni
Se il Presidente della Comunità di Primiero accettasse consigli all’infuori del cerchio magico dell’ortodossia genuflex-dellaiana, gli suggeriremmo di prendere in seria considerazione l’idea che il prossimo rimpasto di giunta, impostogli dalle misteriose dimissioni dell’assessore esterno eppur pattino Toffol, potrebbe rappresentare l’occasione di sotterrare l’ascia di guerra nella tenzone con gli amministratori dei Comuni della valle.
Trotter lamenta continuamente le resistenze dei Sindaci verso la Comunità, egoisticamente protesi come sono a difendere gli interessi del proprio campanile e le prerogative del proprio circolino. Ma dimentica che la guerra, come l’amore, si fa in due e non accenna ad alcuna autocritica nella gestione dei rapporti con gli enti locali costituzionali: dalla negazione di un loro coinvolgimento nell’organo esecutivo, alla querelle sulla giusta rappresentanza nel Tavolo di confronto e consultazione per la pianificazione territoriale, all’assunzione di una posizione assurdamente prevaricante nella conduzione della partita sul rilancio dell’ambito turistico.
Presidente, si liberi dei suoi sofismi velleitari, dei suoi demoni partitocratici, della sua timidezza superba e torni ad offrire quel posto vacante ai rappresentanti dei Comuni in seno all’Assemblea della Comunità – otto di ventuno – come atto di umiltà, buona volontà, inclusione del diversamente necessario!
Questa sfinente lotta di potere tra Comuni e Comunità non giova a nessuno, e sta ulteriormente minando la credibilità delle istituzioni autonomistiche in un momento in cui saremmo chiamati a dare il buon esempio.
Bisogna adoperare i propri principi nelle grandi cose, nelle piccole basta la misericordia. (Albert Camus)
Daniele Gubert