NADA a Primiero
Un’astronave aliena gialla e verde è l’ultima atterrata a Primiero, sulla riva del torrente Cismón, fortificata da mura merlate sotto ampie arcate gotiche a sostegno di piani alti bellamente plastificati nelle loro ardue sporgenze [saranno le scialuppe ad espulsione rapida?]
Solo l’anno scorso, poco sotto l’antichissima arcipretale, si era posato invece un panciuto UFO rosa pastello con semitorrione a incasso [ci sarà sotto un ciclotrone?], le cui superfici cambiavano repentinamente colore, come in un frattale psichedelico, sotto fasci di luce artificiale.
In località Treppazze poi, sotto l’effetto di un raggio magnificatore il castello di Tarok-Tyroleanz assumeva proporzioni smisurate, inghiottendo le villette circostanti e raggiungendo in altezza i più alti alberi di Natale con l’effetto di trasmutare il passante occasionale in un nano sopraffatto come Alice nel paese delle meraviglie.
Senz’altro da mondi lontani vengono anche le forme diamantate degli scudi fotonici a riparo delle nuove Casse Spaziali, mentre da un passato paleocristiano giungono ovviamente le poggiolate stackerate illuminate a catacomba del vascello fantasma dirimpetto. Tornando di qua dal torrente Canali è tutta un’altrA Storia… quella recente, fatta di alberghi con torri campanarie, sic!
A Imèr si materializzano improbabili scale antincendio decorate con deliziose losanghe simili a quelle delle garitte di Fort Apache, a Mezzano la casa delle culture beneficia di una nuova progettazione antisismica [nel senso che pare terremotata, perché prevenire è meglio che curare]… Sempre nel basso Primiero amministratori “posseduti” vogliono asfaltare i misteriosi ed enormi cerchi nel grano à la StarGate per farci delle rotatorie che si vedano da Marte.
È incredibile, il virus alieno NADA* si sta propagando nel DNA degli edificatori autoctoni con una rapidità sconvolgente, presto tutti vorranno stupire con nuovi pezzi e combinazioni speciali della legolandia high tech, abbandonando il simil-plagio altoatesino in favore di modelli estetici da “fotorendering”.
È lo strumento informatico che modella il paesaggio, non più la storia e la cultura materiale, l’anima e la mano dell’uomo, il genius loci…
I nuovi alberghi, i centri commerciali, i condomini, le case assomigliano così tanto al loro “render” che sembrano virtuali esse stesse, geometricamente banalizzate e mappate con pattern regolari di materiali sintetici.
Un’amministrazione urbanistica mafiosa, derogatoria, scoordinata e manifestamente incapace di sussulti ôikos-logici tra trasformando la montagna trentina in una patetica Disney World in miniatura, in un mélange super kitsch dove in un quarto d’ora si può andare dal Castello di Dracula a quello di Biancaneve passando per la Riserva Indiana, l’Enterprise, l’Ecomuseo, Waterworld ed il Moulin Rouge. Beato Vittorio Sgarbi, aiutaci tu!!!
:DTM. aka Daniele Gubert
* Nuova Architettura Demenziale Alpina