Wacky Races in Primiero
A Primiero la disfida elettorale d’ottobre sembrava tutta giocarsi tra il noioso usato sicuro e un’altra prestazionale auto d’epoca, due inquinanti Euro 00 uscite dalla stessa fabbrica scudocrociata, questa volta stranamente portatrici di colori diversi. E invece no, oltre al diabolico Coupé a due stelle, ecco l’inatteso ingresso di un’ibrida elettrica/olivenöl targata Padova!
Fantastico, si direbbe… finalmente un rallye come Dio comanda!
La realtà purtroppo è straziante, specchio di un territorio preda dei fantasmi del passato e terra di conquista di cavalieri stranieri in cerca di truppa (per un piatto di trippa).
I due grandi vecchi Depaoli e Simoni li conosciamo. Nel bene e nel male sono sulla scena da 35 anni, hanno esaurito i contachilometri delle cariche, si sono spartiti tutte le torte possibili immaginabili. Gli Ottanta, i Novanta, i Duemila, i Duemiladieci… questa è gente che ha imperato per tutte le stagioni, uomini che hanno cavalcato le lontre, attraversato i secoli, plasmato il paesaggio. All’ultima spiaggia.
Si rizzano però i peli della schiena a sentire le nuove leve… debolucci portatori d’acqua, furbetti aspiranti alla luogotenenza per grazia ricevuta e meriti (meretricium meretricia?) ancora da dimostrare.
Lo slogan di Toffol: “un voto sicuro per avere un contatto diretto tra Primiero e Trento nella prossima legislatura: con UGO ROSSI”. Ancora meglio Zortea, segnaposto di Olivi in funzione Shoot ‘Em UpT: “voglio attrarre quanti a Primiero credono che serva oggi un cambiamento e un rinnovamento nella relazione e nei rapporti con la Provincia”.
Atti di sottomissione e vassallaggio, marketing delle relazioni di potere, dei link con la stanza dei bottoni… votami perché sono amico di! Autonomia di proposta e di pensiero tendenti allo zero, capacità critica solo a microfoni spenti. Perché salire sul carro giusto vuol dire portare a casa qualcosa: una nomina per sé, un’opera pubblica per il proprio comune, una garanzia per la propria associazione, vantaggi per la cerchia amicale e clientelare. Protezione.
Troppo sudore per nulla a cercare di capire un territorio, provare a ricucirne i pezzi, selezionare le idee, le priorità e la classe dirigente, elaborare un patto da proporre alla città e alle altre valli, facendosi carico anche delle loro necessità… Ego te coopto nel nome del PATT, del PD e del Dellai Santo (subito).
Siamo ridotti così, in Primiero e in Trentino… più berluscones dei berluscones, più romani dei romani, più svalvolati di Dick Dastardly.
“Il Trentino può”… se qualche santino va a finire nel vicino Veneto, ci fanno la pelle.
:DTM. aka Daniele Gubert